Traduzione italiana di Martina Mecco (per Russia Resistente, ЯR)

Dalla fine di febbraio non è possibile pensare a nient’altro che a questa guerra. È molto doloroso vedere come muoiono persone innocenti, bruciano città pacifiche. È insopportabile essere gli spettatori di come il popolo russo – e la cultura russa, di cui sento di far parte, – stia sprofondando nella fetida palude del totalitarismo.

Quando è iniziata la guerra, io, come molti altri, ero sotto shock: ho scritto qualcosa sui social, sono andato a manifestare, ho mandato qualche aiuto umanitario in Ucraina, aiutato dei profughi… Ma tutte le parole e le azioni non hanno aiutato a far fronte a quelle emozioni travolgenti che non si possono esprimere a parole. L’unica cosa si riusciva a fare e che aiutava era creare quadri. Può darsi che le persone delle professioni creative siano fortunate, attraverso l’arte noi possiamo riflettere sulla follia che sta accadendo là fuori e cercare di far fronte all’ansia e allo sconforto che c’è dentro.

Глеб Штырмер.pdf

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